Direttore UOC Chirurgia Ricostruttiva degli Arti - Centro Regionale Direttore ad Interim UOC Chirurgia Plastica e Ricostruttiva Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini, Roma
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Chirurgia della Mano, Traumatologia Roma

Chirurgia della Mano, Roma

Dr. Nicola Felici

CHE COS’E’
LA CHIRURGIA DELLA MANO

La mano è uno dei nostri più importanti organi di senso: riceve informazioni dal mondo esterno, interagisce e si interfaccia con gli altri esseri viventi e gli oggetti.

Grazie alla sua complessa e perfetta biomeccanica può plasmare, trasformare ed utilizzare ogni materiale con cui viene a contatto.
Qualsiasi patologia o danno a carico della funzione sensitiva o di quella motoria determina quindi un’importante alterazione della funzionalità di questo importante organo. Una mano priva di sensibilità per un danno nervoso non è nemmeno in grado di muoversi adeguatamente, in quanto al cervello non riescono ad arrivare informazioni sull’adeguatezza della forza di presa; di conseguenza la mano non riesce ad afferrare con efficacia oggetti anche leggeri.

La mano riveste un importante ruolo estetico e sociale: è l’unica parte del corpo assieme al volto che rimane quasi sempre esposta ed in alcune culture che prevedono che il volto rimanga coperto è, di fatto, l’unica. La stretta di mano è una delle poche forme di contatto fisico considerato accettabile e permesso anche tra sessi diversi in quasi tutte le culture del mondo: la mano è la nostra interfaccia per la socializzazione ed un’alterazione della sua funzionalità o un danno estetico che ne deformi l’aspetto hanno senz’altro un impatto sociale che a volte può essere più frustrante ed inibente di quello dovuto al deficit funzionale.

La chirurgia della mano miscela principi e tecniche di diverse discipline come la Chirurgia Plastica Ricostruttiva e Traumatologia con un’attenzione particolare ai dettagli più infinitesimali, per questo è assolutamente indispensabile che nel patrimonio di ogni chirurgo che pratica questa disciplina vi sia anche una buona esperienza nelle tecniche microchirurgiche. La microchirurgia è una tecnica che, con l’ausilio di mezzi di ingrandimento come il microscopio operatorio, permette di riparare strutture di piccole dimensioni (per esempio il nervo collaterale del dito di un bambino ha un diametro inferiore ad 1 mm) utilizzando un delicatissimo e specifico strumentario e materiali di sutura con calibri molto piccoli (i fili di sutura impiegati hanno calibri nell’ordine dei micron). La tecnica microchirurgica permette quindi di riparare nervi, arterie e vene, ripristinando la vitalità di un arto amputato. L’impiego di questa tecnica presuppone un training specifico.

Le patologie trattate dalla chirurgia della mano rientrano in 3 grandi categorie:

1

le malformazioni congenite

2

i traumi

3

le patologie degenerative maligne e benigne dei tendini, nervi, articolazioni, tegumenti ed ossa dell’arto superiore (: tumori, cisti, artrosi, compressioni nervose)

Le patologie congenite della mano possono variare dalle più semplici, come il dito a scatto congenito o la sindattilia, a malformazioni che determinano l’assenza di uno o più elementi digitali, come l’ipoplasia-aplasia del pollice, o combinazioni di varie condizioni morbose come la politattilia, i difetti di accrescimento, l’artrogriposi, ecc. Il trattamento della mano del bambino necessita di capacità tecniche di livello elevato, date le ridotte dimensioni degli elementi anatomici, deve evitare di compromettere l’accrescimento del segmento operato e deve essere sempre eseguito da un chirurgo esperto che sa quale è l’età giusta a cui operare una determinata patologia.

Ogni chirurgo della mano deve possedere una ricca esperienza nel management dei traumi semplici e complessi dell’arto superiore. Questi vengono generalmente trattati in centri di riferimento regionali ove afferiscono i traumi più complessi. L’Ospedale San Camillo di Roma è un centro di riferimento regionale per i traumi complessi amputativi e sub-amputativi degli arti ed il Prof. Felici ha una casistica di oltre 100 interventi di reimpianti d’arto e 500 interventi di rivascolarizzazione di arto e traumi complessi della mano. Il tipo di trauma più frequente è quello domestico seguito subito da quello lavorativo. In una città come Roma sono molto frequenti anche i traumi stradali, vista l’elevata quantità di motocicli circolanti.

I traumi dei nervi periferici costituiscono un capitolo a sé stante della chirurgia dell’arto superiore. Il trattamento delle lesioni di plesso brachiale e dei nervi dell’arto superiore prevede una peculiare esperienza in questo campo che comprenda non solo le tecniche di microchirurgia ricostruttiva per la riparazione o la ricostruzione dei nervi danneggiati, ma anche la capacità di eseguire interventi di chirurgia palliativa con trasferimenti tendinei o muscolari.

I chirurghi che, come il Prof. Felici hanno avuto una formazione specifica in questo settore e si dedicano a questo tipo di patologia sono un numero molto limitato.

Due categorie di trauma che presentano peculiarità specifiche sono quelle relative alle mani degli sportivi e dei musicisti.

L’approccio chirurgico a questo tipo di pazienti ha margini di errore ristrettissimi e deve prevedere il ripristino perfetto anche di alcune funzioni la cui assenza sarebbe tollerata o compensata in mani “normali”, ma non in queste che vengono sottoposte a attività “estreme” anche per tempi molto lunghi.

Le patologie degenerative croniche come l’artrosi hanno spesso la loro prima manifestazione proprio nelle piccole articolazioni della mano.

 La più colpita è l’articolazione che si trova alla base del pollice tra primo metacarpo ed osso trapezio. L’artrosi di questa articolazione (Rizoartrosi) determina un forte dolore durante i movimenti di presa anche più semplici, è fortemente invalidante ed è frequente tra le signore che si sono dedicate ai lavori domestici, ma può colpire anche gli uomini. 

Queste patologie vengono curate dal chirurgo della mano con trattamenti conservativi (fattori di crescita, acido ialuronico, corticosteroidi) o chirurgici in base alla gravità.

Le sindromi canalicolari rappresentano una parte importante delle patologie che afferiscono al chirurgo della mano.

Si tratta di patologie causate dalla compressione dei nervi da parte di alcune strutture anatomiche. La più frequente sindrome canalicolare è la Sindrome del Tunnel Carpale, essa è causata dalla compressione del nervo mediano a livello del polso da parte del legamento Trasverso del Carpo. Seconda come frequenza è la Sindrome del Tunnel Cubitale, rappresentata dalla compressione del nervo ulnare a livello del gomito. Entrambe provocano una sintomatologia parestetica molto fastidiosa a livello della mano e, qualora non trattate nei tempi adeguati, un deficit motorio della muscolatura intrinseca della mano.

Tra le patologie degenerative benigne della mano va citata la Malattia di Dupuytren

che determina l’ispessimento dell’aponeurosi palmare e la formazione di “cordoni” sottocutanei che causano la retrazione progressiva dei raggi digitali con conseguente impossibilità ad estendere le dita e limitazione funzionale ingravescente. Fino a due anni fa il trattamento di questa patologia era chirurgico; oggi è possibile trattare la malattia di Dupuytren mediante l’iniezione di un farmaco, evitando la chirurgia. (approfondisci)
I tumori maligni della mano sono relativamente rari.

L’obiettivo principale della chirurgia della mano è ripristinare la sua funzionalità a seguito di una malattia o di un trauma.

Nella maggior parte dei casi il successo dell’intervento chirurgico non può prescindere da un’adeguata terapia riabilitativa e da una forte motivazione del paziente.
Molti degli interventi chirurgici sulla mano e sull’arto superiore possono essere eseguiti in anestesia locale o loco-regionale in regime di Day Hospital.