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La sindrome del Tunnel Carpale

LA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

Che cosa è il Tunnel Carpale

Il tunnel carpale è uno spazio largo circa quanto il nostro pollice, delimitato in basso dalle ossa del carpo ed in alto da un legamento: il Legamento Trasverso del Carpo. All’interno di questo spazio scorrono nove tendini flessori (i tendini che servono a flettere tutte le dita) ed un nervo: il Nervo Mediano.
La sindrome del tunnel carpale (STC) dipende dalla compressione del nervo mediano a livello del polso. Il nervo mediano porta la sensibilità al pollice, indice, medio ed a quella metà del dito anulare che si trova verso il pollice. La compressione di questo nervo determina uno stimolo irritativo che causa parestesie (formicolii) ingravescenti.

La Sindrome del Tunnel Carpale è una patologia con andamento ingravescente

caratterizzata da formicolio e progressiva diminuzione della sensibilità in particolare alle prime tre dita della mano. Le più colpite sono le donne dopo i 50 anni di età, ma la STC può verificarsi anche più precocemente ed anche negli uomini. Inizialmente i sintomi sono più evidenti nelle ore notturne o nelle prime ore del mattino. Molte pazienti riferiscono di non poter dormire a causa di questa fastidiosa sintomatologia. Il dolore può irradiarsi prossimalmente all’avambraccio, al braccio ed alla spalla. Al sintomo principale (formicolii) si possono associare anche dolore (in particolare al polso e palmo) e senso di stanchezza della mano.

Nei casi più avanzati e più gravi di Sindrome del Tunnel Carpale

la diminuzione progressiva della sensibilità determina difficoltà a compiere anche le attività manuali più semplici, come allacciarsi un bottone o tenere in mano piccoli oggetti. Nei casi estremi può verificarsi anche una paralisi con conseguente atrofia della muscolatura che si trova alla base del pollice e che serve ad opporre il pollice alle altre dita: il paziente non riesce più ad opporre il pollice.

Perchè viene?

La causa più comune di questa patologia è legata alla ritenzione di liquidi a livello delle guaine tendinee. Questo aumenta il volume delle guaine dei tendini che si trovano all’interno del tunnel carpale e diminuisce lo spazio a disposizione del nervo mediano che rimane quindi compresso tra le strutture tendinee che si trovano sotto di lui ed il “tetto” del canale costitiuto dal Legamento trasverso del carpo.
I fattori di rischio che possono determinare la STC sono molteplici: fattori ormonali (molte donne in gravidanza sperimentano una sindrome del tunnel carpale transitoria, che si risolve spontaneamente dopo il parto), una peculiare conformazione anatomica del polso, malattie metaboliche come il diabete, il mixedema o l’insufficienza renale, patologie infiammatorie croniche come l’Artrite Reumatoide, pregressi traumi del polso (in particolare fratture di Colles) ed alcune attività lavorative o sportive.

Come si fa la Diagnosi?

Nella maggior parte dei casi la diagnosi di STC può essere eseguita con una visita specialistica: la storia clinica riferita dal paziente associata ad alcuni test sul polso possono facilmente orientare lo specialista verso una diagnosi certa. Nel caso in cui vi siano dubbi diagnostici si può richiedere un esame ellettromiografico, un’esame radiografico del polso, un’ecografia ed eventualmente una Risonanza magnetica. E’ consigliabile non eseguire alcun esame diagnostico strumentale prima di essere stati visitati da uno specialista in chirurgia della mano: è preferibile che sia quest’ultimo a prescrivere il tipo di esame più adeguato al quesito diagnostico.

Come si Cura?

TECNICA MINI-INVASIVA

Il trattamento della STC è eminentemente chirurgico. L’obiettivo dell’intervento è decomprimere il nervo mediano al polso.
La tecnica mini-invasiva ha una durata di circa 5 minuti e viene eseguito in anestesia locale in regime ambulatoriale: dopo l’intervento il paziente viene dimesso a domicilio nell’arco di 30 minuti.
Si esegue un’iniezione sottocutanea a livello del polso con anestetico locale.
Si gonfia una fascia pneumatica – simile a quella che si usa per misurare la pressione – posizionata al braccio, sopra al gomito, per ottenere l’ischemia di arto: durante l’intervento il sangue non arriva alla mano.
Si esegue un’incisione di circa 1 cm a livello del palmo della mano subito distalmente al polso

TECNICA TRADIZIONALE

Nelle tecniche chirurgiche tradizionali previste per il trattamento del tunnel carpale l’incisione è solitamente più prossimale e più lunga e viene effettuata sul polso, in corrispondenza della proiezione cutanea del Legamento Trasverso del Carpo.Così facendo e, considerando che a zona interessata è una zona di appoggio, la cicatrice può essere più dolorosa.
Per questo motivo preferisco eseguire l’incisione più verso il palmo della mano.
Si incide longitudinalmente tutto il legamento trasverso del carpo: questo determina la decompressione del nervo.
Si rilascia la fascia ischemica
Si controlla l’emostasi.
Si sutura la cute con punti riassorbibili che cadranno da soli dopo 15 giorni.
Si applica un bendaggio leggero che permette il pieno movimento di tutte le dita.

Generalmente si assiste ad un miglioramento o alla completa scomparsa dei sintomi già nei primi giorni dopo l’intervento. Ovviamente il risultato post-operatorio ed il tempo necessario ad ottenerlo sono inversamente proporzionali alla gravità della STC. Nei casi in cui la patologia è datata ed è presente un’iporofia del muscolo opponente è molto difficile che il deficit di sensibilità si risolva completamente.

Cosa posso o non posso fare dopo l’Intervento?

Dopo l’intervento, la persona operata viene invitata a muovere frequentemente la mano e le dita eseguendo movimenti di chiusura completa ed apertura completa delle dita. La mano deve essere mantenuta in posizione di scarico, ossia all’altezza del collo nelle prime 48 ore, ma può essere utilizzata per mangiare, vestirsi, e per le attività di igiene personale indossando solo per il tempo necessario un guanto impermeabile di lattice: la ferita non deve essere bagnata. Può ritornare a guidare l’automobile dopo 5 giorni. Può riprendere le attività lavorative manuali dopo 15 giorni.

Ma l’Intervento chirurgico e’ proprio l’unica soluzione?

In commercio esistono dei Tutori o Palmari per il polso da utilizzare nelle ore notturne. Questi tutori non guariscono la STC, ma in alcuni pazienti possono alleviare la sintomatologia notturna per un periodo di tempo limitato e possono esssere una valida opzione per quelle persone che non si possono operare nell’immediato, come le donne in gravidanza.